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La tecnica HDR (High Dynamic Range)

High Dynamic Range, un capitolo fondamentale per il settore della fotografia: si tratta di una tecnica fotografica chiamata HDR che letteralmente fa riferimento all’alta gamma dinamica, e quindi alla luce. Tale tecnica può essere utilizzata in grafica e in fotografia al fine di ottenere un’immagine in cui l’intervallo dinamico sia molto più ampio rispetto ai metodi usati; tale intervallo è quella distinzione che intercorre tra le aree visibili più chiare e quelle più scure.

Cerchiamo di fare un esempio concreto per facilitare la comprensione di questa interessante regola: siete in una stanza fortemente illuminata dal sole, ciò che voi percepite a occhio nudo è data da una serie di dettagli ben chiari e nitidi, potrete distinguere tutto ciò che vi circonda. Se utilizzate una macchina fotografica per immortalare il momento vi renderete conto però che il risultato sarà ben diverso rispetto alla vostra percezione ottica: siccome l’esterno, la luce emanata dalla finestra risulta essere troppo potente, la nostra immagine sarà bruciata e la stanza risulterà nera. Vi siete mai chiesti il perché? La fotocamera ha una gamma dinamica inferiore rispetto a quella tipica di un occhio umano. Tutto questo può essere facilmente risolto e per farlo dobbiamo affidarci proprio alla teoria dell’HDR che si basa sul concetto di realizzare scatti multipli dello stesso soggetto, ma per farlo si usano diverse esposizioni, in modo da compensare la perdita di dettagli nelle zone sottoesposte o sovraesposte.

CHE COS’E’ LA GAMMA DINAMICA

Visto che ne abbiamo parlato poco fa è importante dare una definizione oggettiva di gamma dinamica in modo da riuscire a capire con estrema facilità tutto ciò che riguarda la fotografia HDR. La gamma dinamica è il rapporto tra il valore massimo e minimo di una grandezza variabile; in fotografia si chiama in causa la distinzione che esiste tra massima e minima luminosità. Quando scattiamo una foto sappiamo di affidarci a una fotocamera che ci permette di catturare 14 bit di colore, se però siamo di fronte al caso dei file Raw, ma quando si parla di luminosità si farà riferimento al f-stop. Il contrasto luminoso di una foto ha una differenza in f-stop molto maggiore a quella che viene percepita dai sensori di una qualsiasi fotocamera, che sia più o meno professionale.

In certi casi la differenza di luminosità è addirittura così eccessiva da essere impossibile da osservare a occhio nudo, esattamente come avviene per esempio nel momento in cui tentiamo di guardare il sole. Sfruttando il fascio di luce che arriva attraverso una finestra possiamo dire che una fotocamera percepirà almeno il 40% in meno rispetto a ciò che noi notiamo ad occhio nudo.

E’ presto detto che se scattiamo una serie di fotografie, ognuna con un’esposizione diversa ma scattata dallo stesso angolo e posizione, si ha la possibilità di ottenere un’unica foto di ottima qualità andando ad unire gli scatti. Grazie all’HDR infatti la fotografia che si scatta è la visione “naturale” della percezione umana: bisogna però prestare grande attenzione a questa tecnica, poiché può risultare “artefatta” nel momento in cui andiamo ad operare sulla gamma dinamica.

COME CREARE UNA FOTOGRAFIA HDR?

La cosa fondamentale è ottenere avere di fronte almeno tre scatti dello stesso identico soggetto: una foto sarà chiara, una scusa e una normale. Potrete operare seguendo pochi semplici consigli:

  • Dopo aver scattato la foto normale si sovraespone e sottoespone manualmente.
  • Brecketing automatico: con questa opzione la vostra fotocamera (che consigliamo di sistemare su un cavalletto) scatta le foto in automatico.
  • Opzione FHDR: “F” è per Fake ovvero falso. In questo caso si prende una foto e si modificano i livelli di luminosità per avere tre esposizioni.
  • L’HDR ideale si ottiene partendo da almeno cinque esposizioni (-2 / -1 / 0 / +1 / +2).
  • Se possibile cercate di fare sempre tre esposizioni reali con la fotocamera, per evitare la perdita di dettaglio e saturazione nel momento in cui andate a creare l’HDR manualmente.