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Come si deve fotografare la luna?

Per fotografare la luna come si deve, il primo aspetto a cui occorre prestare attenzione è rappresentato, ovviamente, dalla conoscenza dei suoi movimenti e, in particolare, dei momenti in cui sorge e in cui tramonta. Per non lasciarsi sfuggire alcun dettaglio in proposito, si può fare affidamento su una delle tante applicazioni dedicate che si possono trovare negli store, come – per esempio – Sun Surveyor, che è disponibile a pagamento sia per gli utenti di Android che per gli utenti di iOS. La soluzione ideale, nel momento in cui si vuole fotografare la luna, consiste nell’inserire nell’inquadratura anche un elemento terrestre da giustapporre: si può trattare di un albero, di un campanile, di un edificio, e così via. È chiaro che, avendo a che fare con elementi che si trovano a distanze ben diversi, occorre che l’elemento terrestre sia comunque piuttosto lontano rispetto al punto in cui si scatta, in modo tale che si possa posizionare il fuoco all’infinito e tutti e due gli elementi possano essere tenuti nel range della profondità di campo che si può ottenere.

Per fotografare la luna, inoltre, è molto importante che la stessa sia piuttosto bassa: ed è questo il motivo per il quale è opportuno sapere gli orari in cui sorge e in cui tramonta. Sarebbe meglio, poi, se ci fosse una volta celeste leggermente luminosa, tale da garantire la luce necessaria all’elemento terrestre.

Di cosa si ha bisogno per fotografare la luna

Cavalletto e zoom sono i presupposti indispensabili per fotografare la luna come si deve; per quel che riguarda lo zoom, l’ideale poter usarne uno da non meno di 300 mm, ma è chiaro che soluzioni da 400 mm o, perché no, da 800 mm sono ancora più performanti, eventualmente raggiungibili con anelli di moltiplicazione, che si possono trovare per qualsiasi fotocamera reflex a prezzi relativamente ridotti.

Non si può pensare di scattare alla luna una o più foto in automatico, soprattutto se si desidera riuscire a vedere laghi lunari e crateri: la luna, insomma, deve essere esposta nel migliore dei modi possibili, non arrivando a una sagoma bianca sovraesposta. Lo scatto manuale è l’espediente a cui si può ricorrere per ottenere il risultato voluto, ma in alternativa ci si può affidare anche allo scatto a priorità a diaframmi, a patto che la misurazione esposimetrica venga impostata su spot. In tal modo, la macchina fotografica si basa su una piccola area, corrispondente al 3% intorno al punto di messa a fuoco per cui si è optato, come riferimento per l’esposizione.

Prodotti: Cavalletto