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Corso base: la messa a fuoco

Quando si parla di messa a fuoco, o più semplicemente di fuoco di una lente si fa riferimento alla regolazione della distanza del gruppo-lenti dell’obiettivo dalla pellicola, per permettere a quest’ultima di proiettare così un’immagine nitida del soggetto che siamo intenti a fotografare. Questo aspetto in fotografia è fondamentale: se un persona osserva gli elementi, gli oggetti e le persone che ha intorno, tende a vedere il tutto in modo uniforme. Non importa cosa guardiamo, ma la nostra percezione sarà sempre nitida e reale; questo perché gli occhi focalizzano ogni cosa che guardiamo, tenendo conto della variazione di distanza e di prospettiva, un po’ come se non ci fosse differenza attorno a noi tra ciò che abbiamo vicino e ciò che invece è più lontano. Tutto ciò può e deve essere riportato anche in fotografia.

L’obiettivo è come un occhio umano, ma è nel momento in cui scattiamo una foto che va a determinare la distanza tra la fotocamera e l’oggetto, permettendo a ciò che si pone vicino a noi di apparire nitido e ben definito, andando a sfocare l’effetto man mano che ci si allontana. Questo perché un’immagine che scattiamo avrà sempre e solo un piano di messa a fuoco critica che viene determinato dalla macchina stessa, in automatico. S parla di fuoco critico quando tutti i soggetti che troviamo su un piano, su una cerca distanza, saranno messi a fuoco e appariranno perfettamente nitidi nella foto. Progressivamente, con l’aumentare della lontananza tra obiettivo e soggetto, prevarrà la sfocatura; questo crea quindi la differenza tra soggetto della foto e sfondo. Grazie alla profondità di campo possiamo quindi giocare e creare effetti fotografici creatici sfruttando anche e soprattutto le condizioni di luce.

LA CREATIVITA’ DELLA MESSA A FUOCO

La maggior parte delle fotocamere che troviamo sul mercato permettono una messa a fuoco automatica; se invece si vuole giocare con un tipo di fotografia creativa allora è possibile impostare il tutto manualmente, dove sarà il fotografo a stabilire le giuste situazioni di calcolo per reinventare foto, panorami e inquadrature da catturare.

Vi sono poi alcuni particolari casi in cui anche la messa fuoco automatica possa sbagliare:

  • Se la luce è insufficiente per calcolare la misura della distanza dal soggetto;
  • Se vi sono ostacoli tra l’obiettivo e il soggetto da fotografare che possono quindi ostacolarci;
  • Se il soggetto è poco in contrasto con l’inquadratura dello sfondo;
  • Se il soggetto si muove velocemente.

Davanti a una di queste casistiche sarà la fotocamera a segnalarci l’impossibilità di mettere a fuoco ciò che vediamo e in quel momento si dovrà passare alla modalità manuale oppure, in alternativa, si andrà a spostare l’obiettivo verso un soggetto più illuminato, tenendo premuto  per metà il tasto di scatto. A quel punto tornando verso il nostro soggetto originario potremo ricomporre l’inquadratura e concludere la fase di scatto.