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Fotografia documentaria: cos’è e come metterla in atto

La fotografia documentaria è una teoria fotografica che sta prendendo sempre più piede grazie soprattutto ai nuovi mezzi tecnologici. In effetti può essere considerata un mix tra fotografia e giornalismo, quindi il fotografo deve essere bravo a cimentarsi in questa doppia veste. Viene utilizzata prevalentemente nei reportage di guerra, per raccontare le conseguenze di catastrofi naturali, agitazioni sociali ed in generale per immortalare lo spaccato di vita di determinate zone piuttosto difficili. Se prima era sufficiente fotografare un palazzo devastato da una bomba o un bambino malato per suscitare emozioni forti, oggi bisogna andare oltre. I progressi della tecnologia digitale infatti richiedono un maggiore coinvolgimento del fotografo. Il suo compito è compenetrarsi completamente in ciò che sta documentando con un livello massimo di empatia da trasmettere all’osservatore.

Il doppio ruolo di giornalista e fotografo

Il giornalista si pone le 5 domande tipiche del suo mestiere quando deve scrivere un articolo: chi, quando, dove, come e perché. Successivamente subentra il fotografo, che deve rispondere a queste 5 domande utilizzando le foto come mezzo. Devi essere in grado di proiettare lo spettatore all’interno della storia, mantenendo un certo distacco per garantire comunque la giusta obiettività. Devi essere dentro l’azione così da permettere a chi guarda la foto di vivere quella storia, anche se solo per pochi secondi. Se raggiungi quest’obiettivo sei a buon punto col tuo lavoro.

Come costruire una storia di fotografia documentaria

Per iniziare il tuo reportage puoi scattare foto panoramiche generali del luogo che stai per raccontare, oppure in alternativa immortalare il soggetto principale della storia con uno sfondo suggestivo alle spalle. Fotografa i tuoi personaggi in posa o, ancora meglio, impegnati nelle loro attività quotidiane. Prova a fotografare qualcosa di significativo, capace di trasmettere un’emozione e di suscitare sensazioni forti. Tramite la fotocamera devi essere in grado di immortalare il legame che si è creato tra te ed i soggetti fotografati.

Fotografia documentaria: consigli tecnici

Lo strumento ideale per una fotografia documentaria è l’obiettivo grandangolare (35 mm o anche meno) con un’ampia apertura massima di almeno f/2. In questo modo puoi fotografare in condizioni di luce scarsa anche senza flash. Per creare un effetto romantico, vintage e suggestivo ti suggerisco di scattare foto in bianco e nero, che aumenta anche la drammaticità di alcune scene. Puoi anche aggiungere una simulazione della grana tipica se ti piace questo effetto. Per i tuoi reportage, soprattutto se vai in zone pericolose o particolarmente delicate, è meglio usare le compatte che sono più discrete. Devi cercare di attirare quanto meno possibile l’attenzione per svolgere il tuo lavoro in totale sicurezza.

Consigli pratici

Fotografa anche le situazioni e gli oggetti più banali, poiché solo in un secondo momento puoi coglierne gli aspetti più peculiari e rilevanti per la tua storia. Probabilmente non avrai l’opportunità di tornare nuovamente in un luogo, quindi è sicuramente meglio scattare qualche foto in più da scartare eventualmente in fase di post produzione. Scrivi i nomi delle persone che incontri, le loro professioni e le città che visiti: queste informazioni possono tornarti utili per verificare le tue storie e dare maggiore realismo ai tuoi racconti. Spiega alle persone che incontri come utilizzerai le foto senza dire bugie e non rivelare particolari che potrebbero metterli in pericolo. Ti bruceresti una fonte preziosa e dovresti anche fare i conti con la tua coscienza.