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Il time lapse con le stelle

Esplorare il mondo delle tecniche fotografiche consente di imbattersi in termini sconosciuti, almeno per chi non ha una grande dimestichezza con questo mondo: è ciò che succede quando si è alle prese con il time lapse con le stelle. Di cosa si tratta? Di un metodo decisamente interessante e curioso, suggerita ai fotografi più bravi. Partendo dal presupposto che si tratta di una tecnica adatta soprattutto ai più esperti, il time lapse con le stelle mette a disposizione la possibilità di realizzare scatti fantasiosi e molto creativi, in modo tutto sommato semplice.

Partiamo dalle basi: con questo metodo una fotografia è in grado di riprodurre la traccia percorsa dalle stelle sulla volta celeste. Le stelle, infatti, per effetto della rotazione terrestre girano intorno alla stella polare, la quale è allineata con l’asse terrestre e, di conseguenza, sembra essere la sola stella che rimane ferma di notte nel cielo. Nel momento in cui viene ripreso il moto delle stelle, il risultato è quello di una foto nella quale le stesse stelle appaiono come scie, e quindi non sono puntiformi: scie che percorrono il cielo come a formare un arco. L’occorrente comprende un treppiede, una Reflex digitale, un software che consenta di unire gli scatti singoli e un cavo per lo scatto a distanza con il quale il pulsante di scatto possa essere bloccato. Per quel che riguarda la scelta del software, sono molte le opzioni a disposizione, alcune delle quali anche gratuite.

Ovviamente, affinché la tecnica dia i risultati sperati, può essere uno spreco decidere di ritrarre solo il cielo: molto più suggestiva è, invece, una foto in cui siano presenti, oltre alla volta celeste, anche altri elementi naturali, o degli edifici, e così via. In questo modo, si può contare su una contestualizzazione che rende la foto non solo più piacevole, ma anche – per così dire – più sensata. In ogni caso, prima di decidere quali elementi far comparire nello scatto, è essenziale tenere conto del movimento delle stelle: per farlo bisogna trovare la stella polare, sapendo che le altre stelle si muoveranno intorno a questa e ricordando che la scia delle stelle più lontane sarà più lunga della scia delle stelle più vicine.

Adoperando lunghezze focali differenti si avrà la possibilità di ottenere rotazioni diverse; lo stesso risultato deriva anche da scatti operati a diverse latitudini o, semplicemente, da foto realizzate puntando prima a nord, poi a sud, poi a est, e così via.

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