La tecnica ICM prende il nome dall’Intentional Camera Movement: come si può facilmente capire, si tratta di un movimento intenzionale della fotocamera, che ha lo scopo di ravvivare e di rendere più interessanti, oltre che più affascinanti dal punto di vista artistico, le immagini che ritraggono dei soggetti statici. Il segreto sta nell’impiegare dei tempi di esposizione lunghi, e il risultato è una visione differente rispetto al solito: insomma, anche i soggetti in apparenza più banali possono essere trasformati e divenire – per così dire – romantici.
Ricorrere alla tecnica ICM, dunque, vuol dire applicare dei lunghi tempi di esposizione, a partire da un quarto di secondo in su. Succede, così facendo, che la fotocamera dipinge l’oggetto e dà origine a un’immagine astratta. Usando una Reflex, è necessario impostare la modalità di scatto a priorità di diaframmi: in realtà si potrebbe fare riferimento anche a una modalità totalmente manuale, ma il tutto diventerebbe un po’ più elaborato e complicato, perché bisognerebbe anche decidere il tempo di scatto. Il tempo di esposizione lungo permette di acquisire una consistente quantità di luce: è questa la ragione per la quale la fotocamera dovrebbe aprire il diaframma.
Se si vuole riuscire a gestire la luce nel migliore dei modi, la soluzione più indicata è rappresentata da un filtro ND, vale a dire un filtro a densità neutra, che deve essere avvitato direttamente sul frontale dell’obiettivo e che permette di contenere la luce in ingresso. Con qualsiasi tempo di esposizione si può scattare con facilità perché i filtri a densità neutra riducono di vari stop la luce, a prescindere dalla quantità di luce di cui si può disporre.
Con la tecnica ICM, anche i fotografi meno esperti hanno l’opportunità di realizzare scatti simili in tutto e per tutto a quadri e dipinti, con un aspetto etereo dovuto alla scarsa definizione dei soggetti. Ciò non implica che manchino i dettagli, anzi: spesso i particolari più evidenti sembrano a tutti gli effetti delle pennellate. Non bisogna dimenticare, in ogni caso, che da valori di apertura del diaframma di questo genere dipende una profondità di campo più che notevole. Meglio tenerne conto.