,

L’obiettivo fotografico: Normale, Grandangolo e Tele

obiettivo macchina fotografica

Lunghezza focale, zoom, grandangolo, “f/”, “mm”: parole e simboli che potrebbero spaventarvi nel momento in cui vi avvicinate a una fotocamera, ma il tutto può diventare estremamente facile da conoscere e scoprire attraverso questa guida all’uso dell’obiettivo fotografico. Tale argomento non chiama in causa solo le Reflex (che hanno ottiche intercambiabili), ma anche le fotocamere compatte, le bridge, le stesse mirrorless e in alcuni casi anche vostri fidatissimi smartphone.

Nel momento in cui vi avvicinate all’acquisto di una lente o di una fotocamera, vi chiederete quale sia la scelta migliore: meglio un grandangolo rispetto a un teleobiettivo? Meglio uno zoom o un fisso? Ora risponderemo a tutte queste domande per accompagnarvi verso la scelta più adatta a voi.

OBIETTIVI E CARATTERISTICHE
Obiettivo Normale

Gli obiettivi fotografici possono essere divisi in tre categorie principali, Grandangolari, Normali e Tele che si differenziano tra loro per l’angolo di campo orizzontale ripreso: per i Grandangolari si rientra tra 180° e 50°, per i Normali tra 50° e 40° ed per i Tele tra 40° e 1°. L’obiettivo normale ha il merito di restituire una corretta proporzione tridimensionale dei piani e viene descritto come la visione più simile a quella permessa grazie all’occhio umano; le rette parallele che troviamo sul fotogramma dovranno apparire con la stessa angolatura rispetto a quando possiamo vedere con occhio, puntando proprio sulla stessa prospettiva. La lunghezza focale adatta per tale effetto, è la stessa della misura diagonale del sensore: per esempio nel formato 24×36, la lunghezza focale è circa di 43 mm con 45° di ripresa orizzontale e 53° diagonale. Tenendo conto della stessa riproduzione, con l’uso di un grandangolo si otterrà un piano allungato, mentre con il teleobiettivo sarà ristretto e schiacciato.

Attenzione però, perché non bisogna mai confondere l’obiettivo ad angolo Normale con l’ottica Standard di lunghezza focale 50 mm, la quale è utilizzata per quantificare l’ingrandimento dei mirini oculari utilizzati all’interno del settore fotografia.

Il Grandangolo

Alla base di un grandangolare vi è la breve lunghezza focale, che normalmente si pone al di sotto dei 50 mm per fotocamera o della misura diagonale del fotogramma. Ciò che otterrete è un angolo di ripresa estremamente più ampio rispetto a quelle ottiche con focale superiore, poiché il grandangolo ha una maggiore profondità di campo ma offrono anche una prospettiva alterata che spinge a esagerare con le proporzioni dei soggetti che teniamo in primo piano. Questi infatti tengono ad apparire molto più grandi di quelli che fotografiamo in secondo piano: tale risultato è un problema fotografico nel dettaglio, poiché ottenere un’immagine distorta non è ciò che un fotografo cerca.

Il grandangolo viene quindi utilizzato per la ripresa di grandi soggetti, panorami o edifici che non sarebbe possibile fotografare nell’angolo di ripresa di ottiche dalla focale superiore; inoltre permette di ottenere effetti di vario genere, sfruttando al meglio la prospettiva e la posizione del soggetto che inquadriamo. Se ci troviamo di fronte a un paesaggio saremo in grado di esaltare la sensazione dello spazio e della profondità; quando si scatta una foto-reportage si avrà la sensazione di essere in mezzo all’azione. E’ invece sconsigliato il suo uso per la realizzazione di ritratti: l’eccessiva vicinanza al soggetto infatti crea deformazione al volto, andando ad allungare le linee della faccia e gonfiare le gote a dismisura.

Teleobiettivo

Spieghiamo subito che il teleobiettivo, descrive uno schema ottico e una modifica dello schema di base, il cui scopo è quello di accorciare le dimensioni effettive dell’obiettivo a lunga e lunghissima focale; il loro lavoro è quindi quello di ingrandire il soggetto nell’inquadratura. Ciò che si ottiene però è un tipo di effetto diverso da quello che avremmo avvicinandoci al soggetto, questo per colpa dei diversi effetti della distorsione prospettica che è data dalla distanza fra soggetto e fotocamera. Per semplificare ogni spiegazione possiamo quindi dire che ogni diverso piano che abbiamo nell’inquadratura apparirà molto più vicino rispetto a quando non si presenterebbe con una lunghezza focale più corta. Un’altra caratteristica del tele è la riduzione della profondità di campo rispetto agli obiettivi con lunghezze focali minori: è quindi giusto dire che il tele è consigliato per i ritratti ma unicamente nel caso in cui si voglia isolare in modo ancora più netto il soggetto a fuoco dallo sfondo che sarà sfocato. A livello di prospettiva infatti l’uso di questo obiettivo porta a rendere più sinuoso e morbido il volto umano, creando un effetto “schiacciato” che è estremamente apprezzabile. E’ perfetto per le fotografie intere o per il settore moda.

Il teleobiettivo è la scelta giusta se volete realizzare foto sportive o scatti in natura, quando non è quindi possibile avvicinarsi al soggetto, anche e soprattutto a livello editoriale per esempio: fotografi semiprofessionisti e professionisti li usano per i reportage che possiamo rinominare come “scatti rubati”, quelli che regolarmente troviamo ad animare il mondo del gossip e dei giornali di cronaca rosa. Ricordate sempre che il teleobiettivo richiede sempre maggiore stabilità per evitare il mosso, proprio perché tende ad ingrandire il soggetto; per questo si consiglia di  usare un treppiede o un supporto analogo.

LA LUNGHEZZA FOCALE

Dopo questo viaggio all’interno delle caratteristiche dei nostri tre diversi obiettivi possiamo cercare di stabilire quale tipo di lente usare e soprattutto misurare esattamente quanto l’inquadratura risulti “chiusa” o “aperta”. In questo caso introduciamo e spieghiamo meglio il concetto di lunghezza focale, una misura utile per catalogare alcuni sistemi ottici in millimetri: rappresenta la distanza tra il centro dell’obiettivo e il piano della messa a fuoco.

Il dato della lunghezza focale è convenzionalmente misurato con la messa a fuoco all’infinito, questo prevede quindi che durante le regolazioni tra l’infinito e la minima distanza che viene messa fuoco, si ottenga un valore reale della lunghezza focale aumenta in proporzione. Al fine di poter mettere a fuoco un oggetto che abbiamo vicino alla lente, questa dovrà distaccarsi dalla stessa fotocamera andando poi ad aumentare la lunghezza focale.

Il numero più basso che potrete trovare in commercio è l’8mm (chiamati fisheye), una lente estremamente aperta che se unita al grandangolo porta a una scena molto ampia: si ottiene uno scatto molto distorto da apparire sferico. A 12mm invece entriamo nei grandangoli tradizionali, con l’effetto fisheye che va man mano perdendosi, rientrando ufficialmente nel mondo dei grandangoli fino alla soglia dei 35mm. Quando poi tocchiamo i 50mm sappiamo di essere già in un’ottica da considerarsi normale.

Secondo una scala di lunghezze standard, possiamo così dividere le ottiche:

  • Fisheye: da 8mm a 12mm;
  • Ultragrandangolare: 12mm, 14mm, 16mm;
  • Grandangolo: 24mm, 28mm, 35mm;
  • Normale: 50mm;
  • Medio tele: 70mm, 90mm, 135mm;
  • Tele: 180mm, 200mm, 300mm;
  • Super tele: 300mm, 600mm, 1000mm.

Prodotti: grandangolo