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Come fare il reportage fotografico di un battesimo

Realizzare il reportage fotografico di un battesimo non è un compito facile nemmeno per i professionisti: diventa ancora più impegnativo, a maggior ragione, per gli amatori. Il motivo è presto detto: i bambini sono imprevedibili, soprattutto se si tratta di piccoli di pochi mesi o di pochi anni, e soprattutto non si lasciano mettere in posa con grande facilità. E, tenendo conto del fatto che i protagonisti del reportage dovrebbero proprio essere loro, appare chiaro il motivo per cui c’è bisogno di pazienza e di disponibilità a faticare. Cosa si può fare, dunque, per non ritrovarsi tra le mani delle immagini sfuocate o comunque sgranate?

Gli accorgimenti che devono essere presi in considerazione da chi intende realizzare il reportage fotografico di un battesimo sono molteplici, partendo dal presupposto che ci sono dei momenti e delle fasi che non ci si può lasciar scappare. Per esempio, mentre la prima comunione – giusto per fare riferimento a un altro evento di carattere religioso – è caratterizzata dalla presenza di tanti soggetti ma di un unico momento cruciale, con il battesimo la situazione è completamente all’opposto, in quanto il soggetto è uno solo, ma i riti e gli istanti da immortalare sono tanti. Occorre, quindi, essere sempre pronti e “sul pezzo” per non lasciarsi sfuggire alcun gesto.

Perché realizzare un reportage fotografico di un battesimo è bello

Come si può dedurre, mettere a punto il reportage fotografico di un battesimo è piuttosto faticoso, ma – proprio per questo motivo – si rivela una sfida piacevole e gratificante, che vale la pena di accettare. Certo, il momento principale della cerimonia, che è quello in cui la testa del bambino viene bagnata e lavata, spesso è caratterizzata dal pianto del piccolo, il che vuol dire che non è semplice ottenere una foto a effetto di quell’istante, ma non per questo ci si deve lasciar scoraggiare o abbattere.

Fondamentale è essere sempre all’erta, per essere in grado di immortalare nel miglior modo il flusso dell’acqua in discesa quando ancora non ha toccato – e spaventato – il bambino. Agendo in questo modo, si ha la possibilità di catturare la sensazione del momento, ma è probabile che il piccolo non stia piangendo; è chiaro che si ha a che fare con uno scatto da realizzare in una frazione di secondo, ed è questa la ragione per cui è molto importante essere concentrati. Certo, se ci si perde il lavaggio ci si può dedicare comunque al passaggio dell’unzione con il sacro crisma.