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Come pulire il sensore di una Reflex?

Pulire il sensore di una Reflex è un’attività fondamentale per assicurarne la manutenzione e la durata nel corso del tempo. Quando si parla di sensore si fa riferimento, in realtà, al CCD o CMOS, vale a dire il chip sensibile alla luce che permette alle fotocamere digitali di catturare le immagini: questo chip è composto da milioni di fotositi che si impressionano, un po’ come accade per gli alogenuri di argento delle pellicole, così da catturare gli elettroni, fare in modo che il segnale si trasmetta al convertitore e si proceda con l’archiviazione in memoria.

La superficie del sensore tende a caricarsi dal punto di vista elettrostatico, dal momento che è alimentata: ciò vuol dire che finisce per attirare la polvere presente all’interno del box specchio. Se a questo aspetto si aggiunge il fatto che la superficie non può essere rinnovata ad ogni scatto, si può facilmente intuire perché ci sia bisogno di procedere ad una manutenzione accurata e a una pulizia completa. La polvere, per di più, va a depositarsi – con il passare del tempo – in modo sempre più frequente se si ha l’abitudine di eseguire diversi cambi di ottica; non è raro, poi, imbattersi in piccole schegge di metallo dovute all’erosione dell’innesto a baionetta dell’obiettivo.

Nel caso in cui per pulire il sensore si ricorra a un solvente eccessivamente aggressivo, si corre il rischio di ritrovarsi con il filtro anti-alaising fortemente danneggiato; se, d’altro canto, si impiegano dei materiali ruvidi o poco morbidi, non è da escludere l’eventualità di abrasioni molto evidenti. In linea di massima, per una pulizia completa ed efficace ci si deve attrezzare con alcuni pennellini in martora, che si possono trovare facilmente in cartoleria o nei negozi di ferramenta, e con delle cartine in carta di riso utili per la pulizia dell’ottica, disponibili nei negozi che vendono accessori fotografici. Può essere utile, inoltre, tenere a portata di mano un panno in cotone, o comunque antistatico, e un po’ di etere etilico liquido. Se non si riesce a trovare quest’ultimo prodotto, va bene anche l’alcol isopropilico, che ha le stesse proprietà sgrassanti.

Per la pulizia delle ottiche ci si può servire di una peretta per clistere o di una bomboletta di aria compressa, facendo attenzione ad evitare qualsiasi tipo di residuo oleoso. Attenzione, infine, ai peli lasciati dai pennelli.

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