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Guida alla prospettiva ad un punto di Stanley Kubrick

Stanley Kubrick è stato uno dei più grandi registi di tutti i tempi, istrionico, eccentrico, camaleontico, rivoluzionario, geniale e anticonvenzionale. Chi ama la fotografia però sa bene che Kubrick è stato anche un grande fotografo. Anzi la sua passione per il cinema nasce proprio dalla fotografia, che ha costantemente influenzato il suo lavoro da regista. Stanley Kubrick ha trasferito nel cinema la tecnica della prospettiva ad un punto, che è diventata una firma distintiva di tutti i suoi film. Oggi i fotografi cercano soluzioni alternative per scattare foto uniche ed originali, eppure mettere il soggetto al centro dell’inquadratura resta una tecnica estremamente contemporanea anche se molto datata.

La tecnica della prospettiva ad un punto: come funziona?

La tecnica della prospettiva ad un punto consiste nel mettere i personaggi al centro della scena. Tutto lo spazio circostante converge verso il soggetto, opprimendolo o dandogli l’illusione di avere il controllo di ciò che gli sta attorno. Si tratta di una tecnica estremamente sottile e raffinata, capace però di infondere nell’occhio di chi guarda inquietudine, ammirazione ed una strana attrazione non ben identificata. Kubrick sviluppò verso la prospettiva ad un punto un’ossessione quasi maniacale, al punto da far ripetere diverse scene più e più volte. Non c’è nulla di improvvisato, in ogni singola scena nei film del regista nessun oggetto è messo a caso, tutto ha un senso anche se poco visibile ad un occhio poco attento.

La prospettiva ad un punto nei film di Kubrick

Se vuoi avere un’idea della prospettiva ad un punto, puoi rivedere alcune scene dei film di Kubrick che evidenziano l’utilizzo di questa tecnica. Kubrick ne fa un uso molto ampio in “Shining”, come nella famosissima e angosciante scena in cui il piccolo Danny attraversa la casa con il triciclo in primo piano; o nella scena in cui Jack insegue il bambino con un’ascia in mano nel labirinto di neve. Altra scena particolarmente inquietante in cui viene utilizzata questa tecnica è quella in “Arancia meccanica”, in cui si stagliano le figure minacciose dei quattro drughi al centro della scena pronti a bastonare un povero barbone. Ed ancora in “2001: Odissea nello spazio” gli astronauti fluttuano all’interno della navicella al centro dello schermo, tra scenari asettici che danno un senso di spazio infinito poco rassicurante. Kubrick è stato un maestro di questa tecnica, che ancora oggi ha mantenuto la sua forza visiva ed è molto utilizzata anche da molti fotografi. Conoscevi la tecnica della prospettiva ad un punto di Stanley Kubrick? Ti è venuta voglia di sperimentarla nelle tue foto per progetti futuri?

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